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Data 12. settembre 2022
Tempo di lettura 3 Minuti

Ricaricare l’auto elettrica a casa

L’elettromobilità è in pieno boom e le stazioni di ricarica domestiche diventano sempre più importanti. Ma a cosa bisogna fare attenzione durante la loro installazione? Quali sono le differenze tra stazioni di ricarica in case unifamiliari e plurifamiliari?

L’obiettivo è ambizioso: entro il 2025, il 50% di tutte le nuove auto dovranno essere dei cosiddetti veicoli a presa di ricarica, ovvero ibridi plug-in o elettrici puri. È un traguardo di cui andare orgogliosi, considerando che ci sono parecchi investimenti da fare per dotarsi di un veicolo del genere. Infatti, secondo un sondaggio del TCS dell’autunno 2021, per molti potenziali compratori la mancanza di un’appropriata infrastruttura di ricarica a domicilio o sul posto di lavoro permane uno dei motivi per non passare all’elettromobilità. Proprio nel settore privato si annida ancora un grande potenziale di espansione. Quale ruolo svolgono le case uni e plurifamiliari e cosa occorre considerare affinché possano contribuire al raggiungimento dell’obiettivo dichiarato nella «Roadmap mobilità elettrica 2025»?

Proprietari di case unifamiliari: via libera

I proprietari di un’abitazione, decidono autonomamente se vogliono installare una wallbox. C’è comunque sempre bisogno di un elettricista abilitato. Tuttavia, anche in questo caso vale la regola: chi monta una stazione di ricarica nel proprio garage, sul posto auto coperto o sul muro di casa, deve annunciarlo al fornitore di energia e inviare anche i rapporti ufficiali di misurazione e collaudo.
La situazione iniziale è un po’ più complicata nel caso di un complesso residenziale. In questo caso c’è bisogno del consenso di tutte le parti interessate, poiché di solito la realizzazione della relativa linea di alimentazione riguarda tutte le proprietà confinanti. La si può paragonare alla condotta idrica principale di un intero insediamento: se qualcosa va cambiato, riparato o completato, tutte le parti hanno voce in capitolo.

Inquilini di case unifamiliari: buoni argomenti

Chi abita in affitto dipende dalla buona volontà e dalla lungimiranza ecologica ed economica del padrone di casa. I proprietari dovrebbero essere consapevoli del fatto che prima o poi la possibilità di ricarica diventerà un criterio di scelta decisivo per i potenziali inquilini. Infatti, secondo le ultime previsioni, entro i prossimi dieci anni le auto elettriche rappresenteranno oltre il 90% delle nuove immatricolazioni. Di conseguenza, la presenza di unità di ricarica accresce notevolmente l’attrattiva degli immobili.

Proprietari di case plurifamiliari: si consiglia di procedere a tappe

Chi vuole rendere adatto all’elettromobilità un garage sotterraneo o un parcheggio, non deve installare simultaneamente tutte le stazioni di ricarica. Per introdurre la mobilità elettrica nei condomini, si parte da un’installazione di base. Come strumento orientativo per le proprietà immobiliari c’è il quaderno tecnico SIA 2060 della Società svizzera degli ingegneri e degli architetti (SIA), che raccomanda un’espansione graduale. Ciò consente di dotare i posteggi di allacciamenti elettrici in modo tale da poter installare le stazioni di ricarica in pochi giorni. Per i possessori di proprietà per piani la via verso una propria stazione di ricarica passa attraverso il consenso dell’assemblea di condominio.

Inquilini di case plurifamiliari: chi paga?

Per installare una stazione di ricarica, gli inquilini hanno bisogno del permesso del locatore. Quest’ultimo è libero di decidere se accogliere la richiesta. Tutto diventa più facile se l’inquilino si assume tutti i costi di installazione. È probabile anche che il locatore si assuma i costi iniziali dell’installazione e li trasferisca successivamente sull’affitto. Ad ogni modo, oggi esistono infrastrutture di ricarica scalabili con gestione del carico integrata e fatturazione basata sui consumi per case plurifamiliari.

Stazioni di ricarica: la domanda non è se, ma quando

Già oggi in Svizzera ci sono circa 7200 colonnine di ricarica pubbliche. Tuttavia solo il 20% delle ricariche avvengono in spazi pubblici. Il pieno di elettricità a casa o sul posto di lavoro è già adesso la variante dominante. Le tecnologie intelligenti consentono, inoltre, di caricare completamente un’auto elettrica in sei-otto ore con una capacità di ricarica di 11 kW. Per i proprietari e i gestori immobiliari non è quindi una questione di installare o no le stazioni di ricarica, ma di quando farlo. Chi agisce con lungimiranza pensa già oggi a pianificare e installare una o più unità di ricarica in garage, nel posto auto coperto o sul muro della sua proprietà immobiliare. In questa faccenda, l’elettricista non è un mero specialista di stazioni di ricarica: nell’ambito di un controllo dell’installazione e del sito, verifica anche la fattibilità tecnica (ad esempio la linea di alimentazione) di un progetto.

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